intervista per bellydanceitalia.com




Isabel De Lorenzo:

Tiziana Tosoni è stata una delle prime danzatrici milanesi a proporre corsi e performance di Tribal Fusion. L’ho conosciuta, molto giovane, durante la rassegna Zagharid e Dintorni nel 2006, a Milano. Mi ha incantata per sua la sua autenticità. E’ un piacere rincontrarla in questa intervista esclusiva per Bellydance Italia e notare, da una parte la sua crescita, dall’altra, la sua naturalezza intatta.




Quando hai iniziato a ballare e come hai conosciuto la Tribal Fusion?
Ho cominciato il mio primo corso di danza oriental
e nel 2003 con Alessandra Centonze, nonostante le mie enormi difficoltà iniziali, è stato amore a prima vista. Devo ammettere però che non mi sono mai sentita a mio agio nei costumi orientali, non rispecchiavano il mio modo di essere, e quando nel 2004 ho assistito al primo spettacolo italiano delle Bellydance Superstars sono rimasta completamente folgorata e ammaliata da Rachel Brice, Sharon Kihara e 
Michelle Campbell.
 
Quando hai iniziato a insegnare e ad esibirti e com'era il panorama della Tribal Fusion in Italia allora?
Con Monica, Albarita Fasoli e Simona Delmonte nel 2004 abbiamo formato la Compagnia di danza chiamata le “Nuur el Shams”. Abbiamo portato la danza in contesti atipici, sperimentando liberamente nuove sonorità e fusioni e il riscontro umano era sempre incredibilmente caloroso. Ho cominciato a insegnare molto presto danza orientale e poco dopo insieme a Monica ho tenuto anche un corso sperimentale di Tribal Fusion presso il Circolo Zagharid di Milano.
In quegli anni in Italia la Tribal Fusion era completamente sconosciuta, non c’erano ne scuole ne insegnanti; ho avuto la fortuna di partecipare al workshop tenuto da Rachel Brice e ho poi continuato a ricercare materiale, soprattutto su youtube, e ad allenarmi insieme a Monica Raimondo creando il nostro primo duo di Tribal Fusion.
 

Chi sono stati i tuoi maestri?
Negli anni ho studiato con moltissimi insegnanti. Jamila Zaki, Elhadi Cheriffa, Mahmoud Reda, Djamila Henni Chebra, Wael Mansour per la danza orientale, in parallelo prendevo lezioni di  Flamenco, tango argentino e danza acrobatica. Nel 2006 ho partecipato a un workshop di ATS con Megha Gavin delle Fat Chance Bellydance e a uno stage professionale intensivo con Rachel Brice. Ho avuto così modo  di conoscere Olivia Mancino e cominciare con lei a studiare approfonditamente la tecnica fusion, partecipando ogni anno ai workshop di Suhaila Salimpour.
Ed e’ prorio con Suhaila che ho ottenuto la certificazioni di 1° livello del SSBD Format (Suhaila Salimpour Bellydance Format) nel giugno 2009 e di  2° livello nel luglio 2010.
Ho frequentato inoltre workshop con Unmata, Morgana, Ariellah, Kami Liddle, Sharon Kihara, Asharah, Heather Stants, Anasma, Elisabeth Strong.
 


Come vedi il panorama della Tribal Fusion in Italia oggi?
Il panorama della Tribal Fusion oggi  in Italia è molto vasto, ci sono tantissime brave ballerine e insegnanti praticamente in ogni città, a volte credo addirittura che la nostra esterofilia non ci permetta di apprezzare tutta la bellezza del nostro paese.
È anche vero però che, com’è già successo per la danza orientale, spesso queste insegnanti non hanno nessun tipo di preparazione per affrontare l’insegnamento; l’esperienza è fondamentale, non bastano i libri e la teoria, ci vuole la pratica; ma è anche vero che insegnando si hanno tra le mani delle persone molto diverse tra loro e che ci vuole molta attenzione per non ferirle sia a livello fisico che emotivo.
Purtroppo molte insegnanti danno poco valore al loro ruolo; noi siamo dei canali e siamo in grado di arrivare in maniera molto diretta al cuore delle persone, ma ci vuole tantissimo rispetto e un’estrema cautela nel farlo.
 
Hai quindi una tua “filosofia” dell’insegnamento?
La danza è uno strumento potentissimo, e grazie all’insegnamento ho la possibilità di vedere i suoi effetti sulle persone e su me stessa. Quando viene praticata e insegnata con amore e rispetto è in grado di risvegliare la passione per la vita, la consapevolezza del se e del proprio potenziale, e rinsalda in noi la fiducia nel fatto che con la volontà e l’impegno si possa  raggiungere qualsiasi risultato nella danza come nella vita. Più semplicemente porta anche benefici fisici innegabili e aiuta a trovare nuove amicizie a tutte le età.
Io sono fermamente convinta che la danza sia per tutti e ho sempre amato la danza orientale perché  non si basa su stereotipi di bellezza irraggiungibili (come quelli che ci propone la società) ma esalta la bellezza della donna in quanto tale, la sua femminilità e la sua forza e incoraggia l’aggregazione.
 
Come definiresti la Tribal Fusion?
C’è ancora molta confusione su ciò che è tecnica e ciò che invece è solo una stilizzazione, un gusto personale. La  tecnica Fusion viene associata esclusivamente alla Tribal Fusion, invece credo che sia un eccellente metodo didattico che elimina qualsiasi confusione sull’origine dei movimenti e sullo studio della musica, inoltre è uno strumento potentissimo per affinare la propria tecnica e raggiungere livelli creativi fino a qualche anno fa impensabili.
 
Quali sono i tuoi progetti e desideri per il futuro della tua carriera?
Per me la danza è una passione, un dono, uno strumento di crescita. Come insegnante sono sempre alla ricerca del modo migliore per arrivare alle persone e dargli tutti gli strumenti possibili per raggiungere i loro obiettivi, questo aumenta e approfondisce anche la mia comprensione della danza. Come ballerina, avendo da qualche anno cominciato un percorso nella danza classica e nella danza contemporanea, ogni giorno mi scontro con nuove difficoltà e questo mi aiuta a non dimenticare tutte quelle che si incontrano durante il percorso di apprendimento; inoltre il lavoro sulla tecnica fusion è talmente vasto che è un percorso quasi illimitato.
Non vedo una “carriera” davanti a me, ma solo la possibilità infinitamente più appagante di crescere come donna, come ballerina e come insegnante e, nel mio piccolo, di riuscire a portare la danza a più persone possibili,  accompagnandole nel loro percorso, imparando da loro e con loro e creando nuovi legami di amicizia e di scambio.



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