Intervista per "Vivere Bene" Rete55 e Lodi Oriental Dance Festival

 




Intervista per  Lodi Oriental dance Festival

1.      Cosa ti ha spinto a iniziare a ballare?

Ero in Tunisia nel 2001 quando vidi per la prima volta una danzatrice dal vivo, fu amore a prima vista! Quando tornai in Italia mi capitò di trovare, tramite un’amica, un corso di danza del ventre. Non avevo mai studiato danza e la mia prima lezione avrebbe potuto apparire disastrosa, riuscivo a malapena a seguire i movimenti dell’insegnante e non avevo nessuna consapevolezza del mio corpo, ma ho adorato ogni singolo momento e da allora non ho mai smesso di danzare.

2.      Qual è il tuo ricordo più bello legato alla danza?

La Danza mi ha regalato una vita che non avrei mai potuto nemmeno immaginare: tantissime esperienze incredibili, incontri meravigliosi e amicizie che durano tutt’ora. Scegliere un solo momento sarebbe davvero impossibile, ricorderò sempre l’atmosfera che si creava negli spettacoli di strada e la gioia negli occhi delle persone che ritrovavano in un paese straniero un po’ della loro cultura; i viaggi all’estero sia come allieva che come insegnante sono stati estremamente formativi e importanti, i festival a Riccione tra stage, spettacoli, bancarelle… momenti indelebili pieni di risate e gioia, ma soprattutto la cosa più bella è avere la conferma che quello che faccio aiuta anche altre persone a migliorare in qualche misura la loro vita. Sono e sarò sempre estremamente grata alla danza per tutto questo.

3.      Perché consiglieresti la danza, quali sono i suoi benefici?

La Danza è una specie di magia! Non credo esista un altro modo di spiegare quanto bene sia in grado di fare. A livello fisico aiuta a migliorare postura, forza, flessibilità, coordinazione, equilibrio e in generale aiuta a migliorare la percezione di sé. Migliora la memoria, la concentrazione e riduce lo stress. Per me, come per tantissime altre danzatrici che conosco, è stata fondamentale nel percorso di accettazione del mio corpo, ha migliorato la fiducia in me stessa e l’autostima, mi ha anche aiutata a superare momenti difficili. È una valvola di sfogo sempre a mia disposizione. Grazie alla danza ho creato legami profondi e ho visto nascere e crescere moltissime amicizie. La danza ha anche un ruolo sociale molto importante in quanto permette a persone diverse di conoscersi e confrontarsi, rappresenta uno spazio sicuro all’interno del quale le persone sono libere di mettersi in gioco con il supporto del gruppo. In una società che spesso ci porta all’isolamento è fondamentale mantenere vivi questi spazi di crescita.

4.      Com’è cambiato il tuo rapporto con la danza negli anni?

All’inizio era solo un gioco, un hobby, poi ha assunto un’importanza sempre maggiore nella mia vita fino a diventare la mia professione. Oggi la considero una compagna di vita: è stata un supporto per la mia crescita e nutro profondo rispetto per questa forma d’arte. Insieme allo Yoga, credo che sia una delle discipline che più ci mette in ascolto e in contatto col nostro corpo. E ancora dopo tanti anni, ogni volta che mi siedo tra il pubblico, rimango nuovamente incantata e affascinata.

5.      Come vivi le esibizioni?

Quando ho iniziato ero estremamente timida e insicura e non mi ero mai esibita (e mai avrei immaginato di farlo!). Le esibizioni sono state per molto tempo traumatiche.  Con il passare degli anni, grazie all’esperienza, al supporto delle mie compagne e a una crescita a livello tecnico e stilistico le cose sono migliorate. Ma è stato con il mio gruppo, le T-girl, che ho cominciato davvero a godermi il momento sul palco, la gioia, la condivisione dell’esperienza e soprattutto i backstage!

Negli ultimi anni post pandemia esibirsi ha assunto un altro valore per me, lo vivo come un privilegio, un’opportunità che non tutte le persone avranno nella loro vita e per questo cerco di godermi ogni istante. Dico sempre anche alle mie allieve che gli spettacoli dovrebbero essere una festa, un momento per stare insieme, celebrare la danza e godere del percorso fatto insieme.

6.      Che consigli daresti a una persona che voglia cominciare ad avvicinarsi alla danza?

Il primo consiglio che darei è quello di cercare un’insegnante che metta tanta passione e cura nel suo lavoro. Ci sono tantissimi corsi disponibili ed è importante sentirci a nostro agio in un corso di danza. L’altra cosa fondamentale è quella di ascoltare il nostro corpo e di non forzare.

7.      Descrivi il tuo stile di danza

Il mio stile di danza è in continua evoluzione. Per me è fondamentale la musicalità, il concetto di poter rendere visibile la musica attraverso il corpo è sicuramente alla base della mia danza. Mi piace moltissimo alternare movimenti fluidi e serpentini a contrazioni secche e decise, condendo il tutto con qualche “punturina” che non guasta mai! Ultimamente sto provando a unire anche elementi di Yoga (altra mia grande passione).

8.      Quando hai iniziato ad insegnare ed a esibirti com’era il panorama e com’è cambiato nel tempo?

Quando ho iniziato a insegnare ed esibirmi, la Tribal Fusion non era ancora arrivata in Italia, io sono stata, inconsapevolmente, una delle pioniere di questo stile. Ho potuto così essere partecipe della storia di questa danza. Partendo dai primi tentativi di emulazione delle star internazionali, la community è cresciuta sempre di più, la tecnica si è solidificata e le ballerine hanno cominciato a esprimere la loro unicità. Uno degli aspetti di questa danza che amo di più è proprio la libertà espressiva che è in grado di dare. Ad oggi in Italia abbiamo la fortuna di avere tantissimi eventi e occasioni per studiare e danzare con ballerine nazionali e internazionali di altissimo livello, oltre alla vasta offerta disponibile on line.

9.      Hai una tua “filosofia” nell’insegnamento?

Avere la possibilità di insegnare e trasmettere quello che la danza mi ha donato negli anni per me è un onore e un privilegio. È un lavoro complesso che a mio parere richiede un’estrema empatia, capacità di adattamento e professionalità. Il mio obiettivo nei corsi è quello di creare un gruppo armonioso all’interno del quale ogni persona possa crescere e sperimentare in sicurezza. È importante per me dare tutti gli strumenti possibili in modo che le persone siano indipendenti, siano in grado di ascoltare le necessità del loro corpo e rispettarle in ogni circostanza.

 

10.   Che progetti hai per il futuro?

Nella quotidianità non faccio grandi progetti per il futuro, preferisco seguire il flusso delle cose e lasciarmi ispirare da ciò che arriva. Continuerò sicuramente a studiare e migliorare la mia tecnica e a ricercare nuovi stimoli. Mi piacerebbe proporre progetti coreografici di un livello più alto e continuare a studiare e ballare con altre danzatrici.


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